La guerra è una tragedia che non dovrebbe mai essere rappresentata. È un atto di immaturità umana. Nel mio libro “Il vaccino rivoluzionario” ho spiegato perché se fossero le donne a comandare non ci sarebbero guerre. Mamme in fuga, mariti e figli che restano per combattere senza essere soldati, bambini che piangono e nonne che pregano, mentre la neve cade sulle case lasciate vuote ma piene dei ricordi di una vita. La donna è fonte di vita e non potrebbe mai distruggere ciò che ha creato.
Agli ucraini va data assistenza, accoglienza, sostegno economico e umanitario. Ma non le armi. Il cibo nutre, le medicine curano, le braccia accolgono, le armi uccidono.
Ho provato ad immaginare il presente come fosse già storia, libera da condizionamenti emotivi, narrazioni di parte, informazioni manipolate. Soprattutto senza semplificazioni, perché la semplificazione è sempre nemica della verità.
Credo che la storia condannerà l’invasione russa, ma condannerà ancora di più chi ha provocato quell’invasione, cioè gi Stati Uniti e la Nato. Anche le guerre non nascono sotto un cavolo.
Putin ha sbagliato ad invadere un Paese più debole. Ha fatto sentire tutti al tempo stesso ucraini e russofobi. Avrebbe dovuto anche lui usare l’arma delle sanzioni, anziché i carrarmati.
Va però detto che la guerra in Ucraina poteva essere evitata, come fu evitata quella tra Stati Uniti e Unione Sovietica per Cuba, a cui la nostra somiglia molto.
Nel 1962 Fidel Castro, alleato di Mosca, stava facendo installare sul proprio territorio alcune testate nucleari sovietiche che avrebbero minacciato le coste americane Temendo una minaccia militare per le coste americane, il Presidente Kennedy inviò allora la propria flotta per contrastare le navi inviate da Kruscev, esattamente come oggi Putin ha inviato inizialmente il proprio esercito ai confini dell’Ucraina, per difendere i propri territori.
Allora i sovietici sostennero il diritto di Cuba a scegliere con chi allearsi, esattamente come oggi americani ed europei sostengono che questo diritto spetti all’Ucraina. Al contrario, ieri gli Stati Uniti sostennero che quelle armi costituivano invece per loro una concreta minaccia e si opposero, esattamente come oggi i russi si sono opposti all’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
Ebbene, sappiamo come sono andate a finire le cose. Ebbe ragione chi temeva per i propri confini. Kruscev rinunciò infatti ad armare Cuba ed ordinò alle sue nave di fare dietrofront, e così la terza guerra mondiale fu evitata. Buon senso e ragione allora prevalsero, perché oggi no?
La spiegazione è semplice. La Russia oggi non è forte come lo era ieri l’URSS. E così la Nato ha pensato di potersi spingere fin sotto casa dei russi, accerchiando Putin, che alla fine ha reagito.
È vero, l’Ucraina non è ancora entrata nella Nato e non ci sono nemmeno testate nucleari in viaggio. Ma è anche vero che nessuno ha voluto rassicurare Putin sul fatto che ciò non sarebbe successo in un futuro prossimo. Anzi, gli americani non lo hanno affatto escluso e questo Putin lo ha sottolineato con forza fino a pochi giorni prima che sferrasse l’attacco. Siamo sicuri che il pazzo sia Putin?
Ricordiamo che il Presidente russo chiedeva soltanto che l’Ucraina, se non sua amica come era stata per secoli, almeno non diventasse sua nemica entrando nella Nato, che restasse cioè neutrale. Ed allora mi chiedo: era così difficile per l’Ucraina vivere, ad esempio, come Svezia e Finlandia?
Ma ora la guerra è scoppiata e non credo che Putin possa ritirare le proprie truppe tra le risate di ucraini, americani ed europei o, peggio, che possa soccombere. Nessuno può pensare di rinchiudere l’orso russo in un recinto a lucidare le sue 5.500 testate nucleari. Prima di arrivare a tanta umiliazione Putin le lancia eccome quelle 5.500 bombe al grido: muoia Sansone con tutti i Filistei.
Ed allora la pace è nelle mani di chi porta la responsabilità, diretta o indiretta, di tutto questo; ossia di americani ed europei. Sono loro che hanno illuso il Presidente ucraino di poter entrare nella Nato. O almeno questo è ciò che ha percepito il Presidente ucraino, che infatti ogni giorno chiede aiuti. Sono sempre loro, americani ed europei, che ora debbono convincere gli ucraini che non possono invece aiutarli, se non vogliono far scoppiare la terza guerra mondiale.
A questo punto però mi chiedo: non si sapeva anche prima che scoppiasse la guerra che l’Ucraina non sarebbe mai potuta entrare nella Nato, né ieri, né domani? Ed allora perché non è stato detto chiaramente prima? Perché si è invece voluto stuzzicare, provocare, intimorire Putin, fino a testarne le reazioni, illudendo l’Ucraina per poi utilizzarla come cavia fino a farne agnello sacrificale?
Oggi far cessare la guerra è difficile. Con migliaia di morti su entrambi i fronti e danni economici enormi, milioni di immigrati e dolore dappertutto, siamo solo noi occidentali che ora vogliamo la pace, perché sia ucraini che russi cercano invece vendetta. Soprattutto i nazionalisti ucraini.
Tutti i giorni vediamo in televisione la disperazione del popolo ucraino. I russi hanno invece subito attacchi come nazione e come popolo e non dimenticheranno facilmente l’umiliazione subita anche da Paesi che ritenevano amici (come l’Italia). L’occidente è diventato russofobo. È impazzito. Chiede abiure, sequestra beni personali privati in perfetto esproprio proletario non degno di Paesi democratici e liberali; vieta qualsiasi manifestazione russa o di artisti e atleti russi. Chiude i circuiti delle carte di credito, la navigazione Internet. Qualcuno spera davvero che in questo modo il popolo possa ribellarsi a Putin? Io penso di no. Penso i russi si stringeranno invece attorno alla loro bandiera, non si faranno umiliare. Ne hanno viste di peggio.
A quando la decisione di bruciare tutto ciò che è russo nelle piazze? A quando l’autodafè?
Ancora una domanda: Se Putin è davvero un pazzo criminale, mi chiedo perché, visto che è al potere da un quarto di secolo, ci siamo legati a lui mani e piedi per il fabbisogno energetico?
Avrei quasi quasi preferito che l’Europa avesse continuato ad occuparsi della misura delle vongole, di zucchine ed altre banalità, anziché di politica estera. Ecco perché sono anche deluso dal comportamento di Mario Draghi che è un ottimo economista con prestigio internazionale ma quello dello statista non è mestiere suo. E oggi abbiamo bisogno di statisti, non di grandi tecnici.
La verità è che dietro questa guerra c’è molto di più di ciò che appare.
Vedo vecchi rancori, mai sopiti, di ex stati sovietici che, liberati dal regime comunista, si rivoltano ad uno ad uno contro l’ex casa madre perché temono di tornare ad un passato che ha lasciato ferite profonde nei loro cuori. Ecco perché l’occidente, l’Europa, la Nato, avrebbero dovuto agire con prudenza, senza forzare la mano, senza accelerare i tempi, senza provocare. Anche perché il mondo non è solo ad occidente. Non abbiamo infatti considerato la Cina.
Il ministro degli esteri cinese ha dichiarato: “sono state le azioni della Nato che hanno gradualmente spinto, fino al conflitto, Russia e Ucraina. Ignorando le proprie responsabilità gli USA cercano margini di manovra nel tentativo di sopprimere la Cina e la Russia per mantenere la propria egemonia”.
Hanno torto anche i cinesi? Forse, ma io mi preoccuperei.
Delle conseguenze economiche, disastrose per noi italiani, del caro energia ed altro, scriverò in un prossimo articolo. Anche questa è guerra.
Raffaele Avallone
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